Il Sasso Rotto fa pare della corona di cime che cingono la val dei Mocheni: monte Rujoch, monte Conca, cima di Palù (qui l’itinerario verso al val Tasaineri) , Cima d’Ezze e Sasso Rosso (qui l’itinerario scialpinistico) sono una serie di vette intervallate da passi o forcelle, alcuni percorribili in bici (come quello di Passo Palù) altri a piedi mettono in comunicazioni con le altre vallate del Lagorai.
Un itinerario alpinistico alla vetta del Sasso Rotto
Questo percorso arriva alla vetta del Sasso rotto dalla via Giuliani, un itinerario alpinistico per esperti che necessità di buone capacità di progressione su roccia, con passaggi fino al III grado. Non sono presenti assicurazioni, per cui è necessaria una corda, almeno da 30 metri, e una buona capacità di auto assicurazione mediante fettucce e/o dadi o friends.
Raccomandiamo di chiedere sempre informazioni sullo stato della via alle guide alpine locali o al rifugio Sette Selle e di verificare le previsioni de ltempo. E’ sconsigliato in caso di tempo instabile o di recenti piogge.
Palù del Fersina
Il punto di partenza per questa escursione in montagna è Palù del Fersina il piccolo comune posto in cima alla valle dei Mocheni che raduna una serie di masi; di fatto è il capoluogo della valle, ma poco più di una frazione sede dell’Istituto Culturale Mocheno. Oltrepassato Palù la strada si ferma in località Frotten (Vrottn nella lingua mochena) dove si può trovare posto in un ampio parcheggio (con annesso area sosta camper); qui si può gustare anche un caffè alla mattina e panini oppure uno strauben (un dolce di pastella fritta tipico del Tirolo) con marmellata di mirtilli rossi nella casetta in legno presente. Il parcheggio è a pagamento. Si consiglia di non parcheggiare lungo la ripida e stretta strada.
Il rifugio Sette Selle in val di Laner
Il rifugio Sette Selle è aperto tutto l’anno, ed è l’unico punto di ristoro nell’alta valle dei Mocheni lungo l’Alta Via del Porfido e la Translagorai. Relativamente giovane (è stato costruito nel 1975 dalla sezione SAT di Pergine) ha la fisionomia dei tipici rifugi alpini “a cubo” di una volta, ormai soppiantati da più moderne costruzioni avveniristiche, ormai presenti anche in montagna. In zona fino a tempo fa era aperto anche il rifugio Erdemolo, struttura privata chiusa dal 2012.
Il menu è tipico di montagna: tra tutti i piatti consiglio i canederli in brodo.
L’itinerario alpinistico
Alcuni passaggi chiave
La discesa per la via normale
La discesa avviene per la via normale, dove comunque ci sono un paio di passaggi su roccia e pertanto è necessaria una buona capacità e terreno asciutto.