Il Dosso di Costalta separa la valle dei Mocheni dall’altopiano di Pinè, con i suoi laghi i suoi piccoli frutti (more, lamponi, ribes e fragole) e i suoi campioni di pattinaggio; qui si trova infatti l’ovale di pattinaggio che ha dato i natali a numerose medaglie olimpiche e che sarà protagonista anche alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
Questo giro ad anello di mountain bike può essere affrontato da qualsiasi punto ma è fondamentale seguirne il verso antiorario; alcuni biker ci provano a salire da Pinè, ma gli ultimi tornanti verso la cima del Costalta non sono facilmente pedalabili in su; viceversa dalla Malga Cambroncoi (che si può raggiungere con una comoda passeggiata dal Passo Redebus anche a piedi) c’è una strada forestale e un’ultima parte di sentiero tecnico ma pedalabile.
Si può partire da Pergine Valsugana, raggiungibile comodamente in auto da Trento tramite la SS47 oppure con il treno della Valsugana che trasporto tutto l’anno 6 biciclette e durante il periodo estivo ha un vagone intero con possibilità di 36 posti bici. Si sale lungo la ciclabile che costeggia il torrente Fersina e che passa dal museo del paracarro; si prosegue tra ennormi serre delle colture di piccoli frutti per arrivare al ponte sul torrente in località Dazeri, dove una strada di collegamento mette in comunicazione Sant’Orsola con Fierozzo, sul versante destro della valle.
Si sale a Sant’Orsola lungo una ripida strada asfaltata (OachPerg – montagna delle ghiande in lingua mochena) e poi la Passo Redebus per la strada: il traffico è scarso, tuttalpiù qualche mototurista o qualche camminatore della domenica.
Di qui si sale in breve a Malga Cambroncoi, dove si può mangiare (siamo già a 19 km di pedalata con 1100 metri di dislivello positivo). Qui si può trovare anche una ricarica per la bicicletta elettrica.
Da malga Cambroncoi una strada a tornati sale verso il Dosso di Costalta; gli ultimi metri sono di sentiero con radici che però risulta pedalabile fino in cima.
La discesa nel primo tratto è un sentiero piuttosto sassoso e sconnesso, fino alla località “Casara”; di qui in poi una strada forestale con delle splendide viste sul lago, ma anche sugli effetti della devastazione della tempesta Vaia.
Rientro su Pergine Valsugana per Faida, attraverso strade secondarie con poco traffico e sentieri.